L’evoluzione dell’acconciatura femminile nella storia

Forse sarà un’idea bizzarra, ma ricostruire la storia dell’acconciatura partendo dalle epoche più antiche sino ad arrivare ai giorni nostri, può rivelarsi spesso parecchio interessante.

Perché? Beh innanzitutto perché nei secoli ai capelli è spesso stato affidato il compito di veicolare dei messaggi precisi e persino di esprimere ideali ben radicati in alcuni gruppi sociali.

L’antichità

Si parlava poco prima di messaggi da veicolare tramite le acconciature: Babilonesi ed Assiri in questo campo erano dei maestri. Tali antiche popolazioni erano solite infatti associare a determinate pettinature l’idea di appartenenza ad un dato ceto sociale.

In alcune zone dell’Africa invece i capelli venivano debitamente cosparsi di sostanze grasse per poi soccombere sotto il peso di cenere ed argilla. Dalle parti della Papuasia si era abituati intrecciare nella chioma parecchi ornamenti sino a produrre delle acconciature che in circostanze particolari sfioravano il metro di altezza.

Bisogna arrivare ai Romani del 300 a.C. perché nelle città compaiano i primi barbieri-acconciatori che provenivano soprattutto dalla Sicilia. I loro servigi erano perlopiù diretti agli uomini, dato che le donne presero invece ad intrecciare i capelli.

Dal medioevo al rinascimento

All’indomani dello scoppio della prima crociata, in Europa si diffusero mode orientali, anche per quanto riguarda l’attenzione ai capelli. Si iniziò così a cospargere la chioma di pietre preziose oppure ancora di piccoli oggetti d’oro.

Nel ‘300 inoltrato si diffuse l’abitudine di ricorrere ai fermagli o a particolari supporti che potessero sollevare i capelli sino a raggiungere altezze di tutto rispetto.

Le donne del ‘500 invece, almeno in Italia, tenevano spesso le chiome raccolte in una piccola rete.

Il barocco e l’illuminismo

Nel ‘600 si assistette alla diffusione di diversi dictat in materia di acconciature. Comparvero le prime donne con i capelli corti, si fece ricorso ad acconciature che davano alla chioma forma stretta ed allungata, ai riccioli che incorniciavano il volto ed ai capelli posticci. Diffusissima era inoltre l’abitudine di utilizzare le parrucche, spesso ricavate dalla rasatura prescritta ai condannati a morte.

In ognuno dei suddetti casi era possibile impreziosire la testa decorando la capigliatura con piccoli oggetti preziosi. Soltanto verso la fine del ‘700 queste mode tanto estrose cedettero il passo ad una ritrovata semplicità. Uomini e donne portavano spesso i capelli lunghi e sciolti sulle spalle.

L’ottocento

Nell’ottocento il gentil sesso iniziò a pettinarsi tracciando una riga nel bel mezzo della testa ed indossando un tocco all’altezza della nuca. Seguì poi lo chignon adornato da qualche ricciolo nelle vicinanze del volto, e, complice anche l’invenzione dell’arricciacapelli, si passò ai ricci ed alle onde per poi cedere al cosiddetto stile Pompadour, allo stile francese ed al Gibson Girl.

Il ‘900

Il ‘900 vede il susseguirsi di tante mode: dai capelli finalmente corti anche per le donne subito dopo la fine della prima guerra mondiale alle permanenti degli anni ’30, dal ritorno ad uno stile molto naturale e dimesso tra gli anni ’30 e gli anni ’40 ai capelli lunghi e sfrangiati negli anni ’60.

Tra gli anni ’60 e gli anni ’70 si diffondono le acconciature hippy e le pettinature in stile afro, fa la sua comparsa lo stile Twiggy ed il ricorso a pieghe rasta tanto per uomini quanto per donne. Portare simili tagli significa anche discostarsi dai vecchi valori e ribellarsi alle precedenti generazioni ed ai loro ideali e oggi, come riportato in questo articolo sul sito www.fanatica.it: “le acconciature anni ’60 tornano di moda in passerella e tra le giovanissime, perché sono glamour e facili da realizzare“.

Negli anni ’80 invece è la volta delle chiome punk, degli stili goticheggianti e degli skinheads sino a giungere negli anni ’90 ad una totale libertà di espressione che si traduce nell’abbandono di mode uniformi e dell’abitudine di esprimere delle ideologie e dei concetti profondi mediante l’acconciatura.