Sempre più brand scelgono di affidarsi alla produzione cosmetica conto terzi per realizzare linee personalizzate senza dover investire in strutture, laboratori o personale tecnico. Questo modello consente di ottenere prodotti di alta qualità, rispettosi delle normative europee, con tempi rapidi di immissione sul mercato. L’Italia è tra i paesi leader in questo settore: secondo Cosmetica Italia, oltre il 60% dei cosmetici prodotti nel nostro paese è destinato a marchi terzi. Il modello si adatta sia a startup che lanciano i primi prodotti, sia a grandi marchi che desiderano ampliare la propria gamma.
Le aziende terziste offrono un servizio completo che include formulazione, test, produzione, confezionamento, documentazione e supporto normativo. Questo permette ai brand di concentrarsi su marketing, distribuzione e posizionamento, lasciando le fasi tecniche e regolatorie a chi dispone delle competenze e delle certificazioni necessarie.
Che cos’è la produzione cosmetici conto terzi
La produzione conto terzi è l’insieme di attività svolte da un’azienda specializzata per creare un prodotto cosmetico destinato a essere commercializzato da un altro marchio. Questo processo include lo sviluppo della formula, i test di sicurezza, la produzione vera e propria e il confezionamento, fino all’etichettatura e alla notifica obbligatoria presso i portali regolatori.
Il conto terzi consente di trasformare un’idea in un prodotto finito, pronto per essere immesso sul mercato in tempi rapidi. Secondo Research & Markets, il mercato globale del cosmetic contract manufacturing ha raggiunto un valore di 22,7 miliardi di dollari nel 2024, con una crescita media annua stimata del 7,7% fino al 2030. In Italia, il comparto rappresenta una quota rilevante dell’industria cosmetica, con una forte concentrazione di aziende in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
Il servizio si rivolge a imprenditori del settore cosmetico, e-commerce, centri estetici, farmacie, parafarmacie, influencer e brand emergenti. Può essere una soluzione vantaggiosa per aziende già affermate che vogliono testare nuovi segmenti di mercato senza stravolgere la produzione interna.
Come funziona il processo produttivo
Il processo si articola in una serie di fasi distinte, che garantiscono controllo, tracciabilità e sicurezza del prodotto finito. Ogni step è supervisionato da figure competenti e documentato secondo le normative vigenti.
Il cliente espone la propria idea al produttore. Vengono analizzati gli obiettivi, il target, le caratteristiche desiderate del prodotto e le necessità tecniche. Il team di sviluppo fornisce supporto nella scelta delle materie prime e delle soluzioni tecniche più adatte.
Sulla base del briefing iniziale, si passa alla creazione della formula. I laboratori selezionano ingredienti funzionali e texture coerenti con la strategia del marchio. Il cliente può richiedere formule green, naturali, vegane o senza allergeni.
La formula viene sottoposta a challenge test, test di stabilità e analisi microbiologiche. Questi test sono fondamentali per verificare l’efficacia dei conservanti, la durata del prodotto nel tempo e la sicurezza dermatologica.
Una volta validata la formula, si avvia la produzione. Le materie prime vengono pesate, miscelate e trasformate nel prodotto finale. Il confezionamento può avvenire in tubi, flaconi, vasetti o packaging personalizzati scelti dal cliente.
Il Product Information File (PIF) è il documento che contiene tutte le informazioni necessarie per dimostrare la sicurezza del prodotto. Comprende formula, studi clinici, test e informazioni sulla stabilità. È obbligatorio per la commercializzazione nell’UE.
Prima della vendita, ogni prodotto deve essere notificato nel Cosmetic Products Notification Portal (CPNP) della Commissione Europea. La notifica deve essere effettuata dalla “persona responsabile”, che può coincidere con il produttore terzista o il titolare del marchio.
Tipologie di prodotti realizzabili
I laboratori conto terzi sono in grado di produrre un’ampia gamma di referenze cosmetiche. I progetti sono personalizzabili in base a esigenze di marketing, distribuzione o posizionamento.
- Skincare e bodycare – Creme viso, contorno occhi, sieri, oli, detergenti, lozioni corpo e scrub: i prodotti skincare rappresentano la quota principale della produzione conto terzi, con particolare attenzione alle formule anti-age, idratanti e lenitive.
- Haircare e detergenza – Shampoo, balsami, maschere, leave-in e prodotti antiforfora sono sempre più richiesti, specie nei segmenti professionali e naturali. Anche i detergenti mani, saponi liquidi e mousse igienizzanti sono tra i prodotti più richiesti.
- Make up e fragranze – Il make-up include rossetti, fondotinta, ciprie, mascara, mentre per la profumeria si realizzano eau de parfum, eau de toilette e body mist. Il packaging ha un ruolo strategico e viene spesso affidato a designer specializzati.
- Private label per nicchie – Numerosi clienti scelgono di produrre linee private label per segmenti verticali: prodotti per bambini, cosmetici per animali, linee unisex, vegan, bio o halal. Il produttore aiuta anche con le certificazioni di qualità richieste dal target di riferimento.
Normativa e requisiti regolatori
La produzione conto terzi segue normative precise a livello europeo e nazionale. Il rispetto di questi requisiti è essenziale per poter distribuire legalmente i prodotti sul mercato. Il Regolamento CE 1223/2009 è il riferimento normativo principale. Stabilisce le condizioni di sicurezza, le informazioni che devono essere raccolte nel PIF, le modalità di etichettatura e i criteri di responsabilità tra le parti.
Ogni prodotto deve avere una persona responsabile che garantisce la conformità alle leggi. È il soggetto che detiene il PIF e che risponde in caso di controlli. Il produttore può offrire questo servizio, sollevando il cliente da oneri normativi. Tutti i laboratori devono operare secondo le Good Manufacturing Practices (ISO 22716). Questo standard definisce i criteri per garantire sicurezza, igiene e tracciabilità nel processo produttivo.
Come scegliere il partner giusto
Scegliere il fornitore corretto è fondamentale per la riuscita del progetto. I criteri da valutare includono esperienza, affidabilità, gamma di servizi offerti e flessibilità produttiva.
Un buon produttore dovrebbe poter vantare una storia documentata di collaborazioni, essere certificato ISO, GMP e, se richiesto, offrire certificazioni biologiche o cruelty-free. Molte aziende offrono anche il servizio di sviluppo packaging, comprensivo di design grafico, studio di naming, creazione etichette, stampa e produzione contenitori su misura.
Alcuni laboratori permettono tirature minime (small batch) per test di mercato, altri sono in grado di produrre su scala industriale. La possibilità di scalare i volumi è un vantaggio importante per chi prevede una crescita graduale. Il servizio può includere logistica, stoccaggio, gestione ordini e trasporto. Alcuni terzisti offrono anche help desk commerciale o tecnico, utile per supportare il cliente nelle fasi successive alla vendita.